Giovanni Valentini racconta la sua lunga avventura nel giornalismo italiano, una storia iniziata con carta e macchina da scrivere, rivoluzionata dal web, e oggi destinata a combattere le nuove sfide del digitale. Una carriera che intreccia i grandi protagonisti della cultura e dell’editoria italiana, da Eugenio Scalfari a Carlo Caracciolo, da Umberto Eco a Carlo De Benedetti, le loro intuizioni brillanti e le buone intenzioni tradite, attraversando cinquant’anni di storia nazionale vissuti in prima persona. Sullo sfondo, le vicende più oscure che hanno segnato il nostro Paese e chi le ha raccontate sui giornali: il delitto Moro, la P2, il caso Tortora, l’uccisione di Marta Russo, la presidenza di Francesco Cossiga e lo scandalo Gladio, l’avvento e la caduta di Silvio Berlusconi.

Così, un memoir appassionante come un romanzo, fitto di retroscena inediti, diventa anche una riflessione imprescindibile sul mestiere di cronista, sulle responsabilità di chi porta le notizie ai lettori, con un interrogativo sospeso sul futuro di questa professione, tra social network e intelligenza artificiale: faremo davvero a meno dei giornalisti?

                                                         

                                                     

GIOVANNI VALENTINI


giornalista e scrittore, è stato tra i fondatori di “La Repubblica” – di cui è stato vicedirettore – nel gennaio del 1976. È stato il più giovane direttore d’Italia alla guida dell’ “Europeo”, poi a lungo al timone dell’ “Espresso”. Ha diretto i quotidiani veneti del Gruppo Caracciolo e oggi scrive per “Il Fatto Quotidiano”. Con la rubrica Il Sabato del Villaggio, dedicata al sistema mediatico, ha vinto il premio Saint Vincent di Giornalismo nel 2000.

 

 

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