Fino all’inizio del 2020, Nembro era semplicemente un comune in provincia di Bergamo, simile per certi versi a tanti altri in Italia. Dopo non più, perché diventa il paese più colpito dal Covid-19. Tra le vittime, molti personaggi conosciuti, che rivestivano ruoli di primo piano nella comunità: il presidente della casa di riposo, il presidente degli artiglieri, il presidente del Motoclub che fu campione del mondo, lo storico bibliotecario, l’impiegata dell’anagrafe, l’ostetrica, un dottore, l’ex capo dei vigili urbani, il factotum del cine-teatro, due sacerdoti, l’intellettuale di riferimento, il proprietario dell’unica, leggendaria balera, il pensionato-volontario che faceva attraversare le strisce pedonali agli scolari.

Gigi Riva, originario di Nembro, ricostruisce con la tecnica narrativa della letteratura del vero quelle fatali settimane, tracciando una Spoon River vividissima in cui si rincorrono le vite di molte vittime, le loro storie e la loro eredità morale, ma anche le vite e le storie di chi le ha assistite o non ha potuto nemmeno fare quello, e che poi, proprio nel loro ricordo, ha trovato il coraggio e la forza di ripartire. Il racconto di un dramma particolare che si fa presto universale, diventando la radiografia della più drammatica tra le stagioni del nuovo presente di tutti noi.

Gigi Riva

è nato a Nembro (Bergamo) nel 1959. Romanziere, sceneggiatore per il cinema, è oggi editorialista dell'”Espresso” dopo essere stato a lungo inviato in Medioriente e caporedattore centrale dello stesso settimanale. Da inviato speciale del “Giorno” ha seguito tutte le guerre balcaniche degli anni Novanta. Il suo primo romanzo, L’ultimo rigore di Faruk (Sellerio, 2016) è diventato un piccolo cult. Per Mondadori ha pubblicato nel 2020 Non dire addio ai sogni, vincitore del Premio Selezione Bancarella Sport 2021 oltre che menzione speciale al Concorso letterario Coni del 2021.

Ed. Mondadori

 

 

Tagged: