La Russia contemporanea viene raccontata in questo libro attraverso un’ottica inusuale: la sua storia criminale. Federico Varese narra le vite di quattro criminali rappresentativi di epoche e gruppi sociali diversi tra loro: un mafioso tradizionale, un oligarca, un carcerato che ha trafugato video orrifici delle torture inflitte dal regime alla popolazione dietro le sbarre e l’inventore del virus informatico piú potente del mondo. Scopriamo cosí come è cambiata la Russia dal tardo periodo sovietico, passando per gli anni caotici della presidenza di Boris El¿cin, per concludere con l’era autoritaria di Vladimir Putin. Corruzione su vastissima scala e un uso spregiudicato degli apparati di polizia per coprire i propri crimini hanno segnato l’intera storia post-sovietica, sin dagli anni Novanta. Il regime di Putin è il culmine di una transizione violenta al mercato e alla democrazia iniziata da El¿cin e fondata sul furto generalizzato, la repressione del dissenso e l’alleanza tra criminalità e politica. L’Occidente ha preferito ignorare questi abusi, appoggiando senza esitazione prima El¿cin e poi Putin. Ora ce ne siamo accorti, ma è troppo tardi.

Federico Varese

autore di The Russian Mafia (2001), Mafie in movimento (Einaudi 2011), Vita di mafia (Einaudi 2017) e La Russia in quattro criminali (Einaudi 2022) oltre a molti saggi accademici. I suoi libri hanno vinto numerosi premi e sono apparsi in dieci lingue. È Professore di Criminologia e Direttore del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Oxford, e Senior Research Fellow del Nuffield College, Oxford. Ha diretto la rivista «Global Crime» e scritto per il «New York Times» e il «Times» di Londra. Collabora con il «Times Literary Supplement» e «la Repubblica».

Ed. Einaudi

 

 

Tagged: