Il Mediterraneo è un hot-spot climatico nel quale le criticità già evidenti su scala globale addirittura si rafforzano. E faranno molto male. L’Italia sarà, dunque, la prima vittima: dobbiamo attenderci una maggiore frequenza e intensità di eventi estremi, che poi determineranno inondazioni, con conseguenti danni alle infrastrutture, agli insediamenti urbani, agli ecosistemi e con il rischio aumentato di perdita di vite umane. L’innalzamento marino e l’aumentata frequenza di mareggiate causeranno l’inondazione di aree costiere, che comporteranno danni molto elevati per le persone e gli ecosistemi, anche per la crescente esposizione delle popolazioni che vivono in prossimità delle coste. “Abbiamo una scelta. Azione collettiva o suicidio collettivo”. Partendo da questa drammatica dichiarazione del Segretario Generale dell’ONU António Guterres, il tema del cambiamento climatico viene qui affrontato focalizzando su cause e sintomi cruciali dell’emergenza in atto.

 

 

GIUSEPPE CAPORALE

Ha lavorato per la cronaca nazionale del quotidiano «la Repubblica». Come autore del film documentario Colpa Nostra, su corruzione e sisma, tra il 2010 e il 2011 ha vinto diversi premi, tra cui Il SIFF – Salento International Film Festival – “Miglior Documentario” 2010; Riconoscimento Premio “Di Venanzo” per la fotografia cinematografica 2010; Milano Film Festival, Selezione Ufficiale 2011; Premio Internazionale “Cesare De Lollis”. In concorso anche per il David di Donatello. Nel 2012 ha vinto il Premio Paolo Borsellino per il giornalismo. Ha diretto due workshop sul giornalismo d’inchiesta e, nel 2013, ha fondato il progetto culturale Resto al Sud, Think Tank che raccoglie le migliori intelligenze del Meridione per ragionare sul rilancio del territorio. È stato direttore del portale Tiscali.it e della testata giornalistica Tiscali Notizie. Nell’aprile del 2020 ha fondato, insieme ad altri, L’Osservatorio Economico e Sociale Riparte l’Italia, laboratorio culturale di idee. Ha pubblicato L’Aquila non è Kabul, 2009 e Il Buco Nero, saggio Denuncia sulla ricostruzione dell’Aquila, 2011.

Ed. Rubbettino

 

 

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