Sono trascorsi 50 anni dallo sbarco sulla Luna, ma il più grande evento degli ultimi decenni sembra avvenuto ieri. Fu un lunga e indimenticabile notte quella tra il 20 e il 21 luglio 1969. Un miliardo di spettatori (20 milioni erano italiani) incollati al video o alla radio per la storica diretta dal nostro satellite naturale.
Il mondo intero si fermò in una specie di spasmodico afflato globale nell’attesa di quel primo «piccolo passo dell’uomo» sulla gelida superficie del corpo celeste proibito. E tutta la Terra trattenne il fiato in quell’attimo preciso (le 4:55, ora di Houston) in cui Neil Armstrong poggiò il piede sulla Luna, quella stessa Luna che fino ad allora aveva ispirato e incantato romantici poeti, scrittori e visionari pionieri come Jules Verne.
Le passeggiate “a canguro” di Armstrong e, poco dopo, del compagno di ventura Buzz Aldrin segnarono il confine tra il vecchio e il nuovo mondo, tra il passato e il futuro dell’umanità.
Quello storico allunaggio fu anche occasione per dare vita, in Italia, a una lunghissima maratona della “Rai” che vide impegnati, in quei giorni fantastici, tanti testimoni del rendez-vous lunare: Ruggero Orlando, Jas Gawronski e Piero Angela (collegati con Tito Stagno negli studi di Roma) per la tv, Enrico Ameri e Luca Liguori (che raccontò in diretta lo sbarco lunare) per la radio. Giancarlo Mazzuca – giornalista, scrittore e già membro del Consiglio d’amministrazione “Rai”, nonché attento e sensibile osservatore di tante vicende umane – ha avuto l’idea, con 21 luglio 1969. Quel giorno sulla Luna, di riaccendere le emozioni di quella notte di 50 anni fa (e non solo), frugando tra pettegolezzi, polemiche, segreti, aneddoti e presunti falsi allunaggi, in un dialogo amichevole con uno dei testimoni più qualificati di quell’evento: il “nostro inviato” Luca Liguori che conobbe proprio 50 anni fa in Romagna, al Processo al calcio di Cesenatico. Una “diretta”, quella di Liguori, da non perdere neppure dopo mezzo secolo.

LUCA LIGUORI 

Luca Liguori, ottantacinque anni, pugliese d’origine, milanese d’adozione, giramondo per vocazione. Voce storica della Rai. Cinquant’anni da inviato speciale in 138 Paesi a testimoniare guerre, rivoluzioni, colpi di stato, viaggi di papi e presidenti, premi Oscar hollywoodiani, Olimpiadi, campionati del mondo, ecc. Ma la sua avventura professionale più straordinaria e coinvolgente è quella vissuta negli anni Sessanta tra Cape Kennedy e Houston, da dove ha raccontato agli ascoltatori italiani tutte le più importanti missioni spaziali della Nasa fino alla storica conquista della Luna di Apollo 11 nel luglio 1969. Non solo: negli anni Settanta, la sua voce in diretta ci è giunta anche dal Centro spaziale di Kourou (Guyana Francese) per le missioni di Ariane dell’Esa e dalle coste del Kenia per i lanci dei satelliti meteorologici San Marco, ideati dal prof. Luigi Broglio.

La sua testimonianza in queste pagine assume quindi il valore di un racconto di vita vissuta più che di una semplice cronaca radiofonica.

GIANCARLO MAZZUCA

Giancarlo Mazzuca, romagnolo di Forlì, è stato, tra l’altro, inviato speciale al “Corriere della Sera”, caporedattore al “Giornale”, vicedirettore a “Fortune” e alla “Voce” di Montanelli, direttore al “Quotidiano Nazionale”, al “Resto del Carlino” e al “Giorno” (2 volte). Ha scritto diversi libri tra cui Sangue romagnolo (con Luciano Foglietta), Amarcord Romagna (con Roberto Balzani), Indro Montanelli: la mia Voce, la Resistenza tricolore (con Arrigo Petacco), Quei patti benedetti. Ha vinto numerosi premi giornalistici e letterari tra cui il Saint Vincent, il Campione d’Italia, l’Acqui Storia, il Montanelli, il Silone e il Pannunzio. Attualmente collabora con diversi giornali.