La Russia – a trent’anni dalla caduta del Muro – comprende ancora diverse anime ed è tuttora capace di proiettarsi, come fece l’Urss, oltre i propri confini: in Ucraina, Siria, Libia, Bielorussia, Cina (ma anche in Europa, Italia compresa). Ed è già immersa nel processo di transizione verso il “dopo zar”. A tenere insieme tutto questo è il modello Putin. Un sistema con conseguenze larghissime, che ci riguardano direttamente, evolutosi sino a diventare un regime ibrido, con tinte sempre più autoritarie. Un puzzle complesso su cui siamo davvero poco informati. C’è la Russia repressiva, che non tollera più dissenso interno, e c’è la Russia geopolitica, che reclama un ordine mondiale distinto dalla pax americana. Qui si vedranno entrambe. Ma questo libro è anche un grande reportage che ci porta a scoprire le sfide nell’Artico, la lotta al climate change, gli attivismi che si oppongono al Cremlino (Alexey Navalny in primis) e la via russa per combattere la pandemia. E ci spinge, soprattutto, a riconsiderare il nostro punto di vista eurocentrico: perché forse è giunto il momento di cambiare prospettiva.

MATTIA BERNARDO BAGNOLI

Nato a Milano nel 1980, dopo la laurea in Lettere e Storia all’Università di Bologna si trasferisce a Londra per frequentare il master in Giornalismo Internazionale presso la City University. Comincia proprio qui a lavorare come corrispondente per l’agenzia Ansa e collaborare con altre testate, tra cui La Stampa e D di Repubblica. Dal 2015 è capo della redazione Ansa di Mosca. È autore del noir Bologna permettendo (Fazi 2009), della guida Strano ma Londra (Fazi 2012), del giallo-inchiesta Nerogolfo (Frilli 2018) e del romanzo Ricorda il colore della notte (Piemme 2019), che ha meritato il premio Acqui Storia per la sezione fiction storica

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