Dopo i recenti, gravi scandali, la fiducia nella magistratura come istituzione è stata fortemente compromessa, tanto da imporre un’ampia riflessione sullo stesso Consiglio superiore della magistratura e sui rapporti di potere. Nino Di Matteo, magistrato protagonista della lotta alla mafia, eletto al CSM nel 2019, rompe il silenzio. Con questo libro, sferra un attacco frontale alle tante degenerazioni del sistema giustizia in Italia analizzando, con parole finalmente chiare, il rapporto tra magistratura e potere e chiedendosi se, e come, sia ancora possibile recuperare la fiducia dei cittadini nella magistratura. In un incalzante dialogo con Saverio Lodato vengono affrontate le questioni più spinose sul tappeto: dalla riforma Cartabia con le sue storture giuridiche ai quesiti referendari; dalla degenerazione del correntismo ai rapporti distorti con la politica; dai pericoli per l’indipendenza della magistratura allo strapotere del partito degli avvocati in Parlamento. Pagine che, una dopo l’altra, esprimono la convinzione che la magistratura può e deve tornare a ispirarsi ai valori fondanti della Costituzione italiana.

Nino Di Matteo

(Palermo, 1961) è in magistratura dal 1991. Pubblico ministero prima a Caltanissetta e poi alla Procura della Repubblica di Palermo. Dal 2017 alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Da ottobre 2019 è membro del CSM. Vive sotto scorta dal 1993. Si è occupato di molte delle più delicate indagini di mafia: dalle stragi del 1992 agli omicidi dei giudici Chinnici e Saetta, dai rapporti tra mafia e politica a Palermo all’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia.

Saverio Lodato

(Reggio Emilia, 1951), giornalista e saggista, è autore di libri fondamentali sulla Sicilia e sulla mafia, tra cui La mafia ha vinto (intervista/testamento di Tommaso Buscetta, Mondadori), La linea della palma (con Andrea Camilleri, Mondadori), Il ritorno del principe (con Roberto Scarpinato, Chiarelettere) e, in BUR, Quarant’anni di mafia.

 

Ed. Rizzoli

 

 

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