La nostra è la prima epoca senza eredi.

Non riconosciamo eredità ricevute e non lasceremo eredità da trasmettere. Nessuno continuerà l’opera, nessuno salverà quel che poteva e doveva essere salvato. Il tempo non è galantuomo ma smemorato: non renderà giustizia. Viviamo tra contemporanei senza antenati né posteri, uniti solo dal vago domicilio nella stessa epoca; non consorti, al più coinquilini occasionali.

È l’epilogo coerente di una società senza padri divenuta società senza figli. E ciò vale a partire dagli autori e dalle loro opere.
Per reagire a questa amnesia, cancellazione ed emorragia, Marcello Veneziani ha composto una raccolta di settanta miniature di saggi, succinte biografie, profili non convenzionali, in vari casi sconvenienti.

Da Pascal a Vico, da Leopardi a Manzoni, da Baudelaire a Proust e a Kafka, da Vattimo a Ratzinger, fino ai pensatori e agli scrittori più vicini a noi e viventi. Prima di loro, a essere senza eredi sono i classici, i grandi del passato, cancellati o abbandonati, quando non maledetti. Siamo scesi dalle spalle dei giganti. Senza eredi non è possibile nemmeno un pensiero nuovo, rivolto al futuro e all’essenziale, in grado di superare la nostra società dell’oblio che tende a perdere il senso critico, la cultura e l’umanità. La vera sciagura del presente non è l’avanzata dell’Intelligenza Artificiale ma la ritirata dell’Intelligenza Umana. Non resta che ribellarsi a questa china riscoprendo un diverso destino.

MARCELLO VENEZIANI

Marcello Veneziani vive tra Roma e Talamone. È autore di vari saggi di storia delle idee, filosofia civile e cultura politica, nonché di testi letterari e teatrali. Con Marsilio ha pubblicato Lettera agli italiani (2015), Alla luce del mito (2017), Imperdonabili (2017, edizione tascabile 2021), Nostalgia degli dei (2019, edizione tascabile 2022), Dispera bene (2020), La Cappa (2022), Scontenti (2022), L’amore necessario (2023) e il romanzo La leggenda di Fiore (2021).

 

 

 

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